Oltre quattro mesi fa, la Writers Guild of America – il sindacato americano a difesa dei diritti degli sceneggiatori di Hollywood – ha indetto un nuovo sciopero; al centro della contesa con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers vi è una rielaborazione dei compensi degli sceneggiatori, tra cui un aumento considerevole dei minimi e una formula migliore per i residui legati ai progetti destinati allo streaming, e la regolamentazione dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale dagli studios.
A questo si è aggiunto lo sciopero indetto da SAG-AFTRA (il sindacato degli attori statunitensi), il quale ha deciso che rimarrà in sciopero finché non riuscirà a ottenere un contratto equo con l’associazione dei produttori – che rappresenta circa 300 tra studios e streamer grandi e piccoli, in particolare le grandi major di Hollywood oltre a Netflix, Amazon e Apple. Questo ha portato all’interruzione immediata di tutte le produzioni statunitensi, con gli attori che non possono neanche più promuovere le pellicole in uscita e nessuno ha idea di quando lo sciopero terminerà.
Nonostante i tentativi di trattative, al momento i due sindacati non sono riusciti a raggiungere un accordo e lo sciopero sta già avendo ripercussioni pesantissime per l’intero settore.
Stando a quanto spiegato da The Hollywood Reporter, a causa degli scioperi Warner Bros. Television Group ha deciso di sospendere i contratti con sei dei suoi creativi di punta, ovvero J.J. Abrams (Duster), Greg Berlanti (Superman & Lois), Chuck Lorre (Bob Hearts Abishola), Bill Lawrence (Shrinking), John Wells (Maid) e Mindy Kaling (Sex Lives of College Girls).
Si tratta di una mossa simile a quella attuata dalle compagnie durante i primi giorni dello sciopero, quando hanno deciso di sospendere i contratti con tutti gli sceneggiatori che hanno aderito alle proteste… ma per la prima volta, lo sciopero sta avendo un impatto anche sui produttori.
Nessuno di loro stava infatti lavorando come sceneggiatore, bensì esclusivamente come produttore per una serie di progetti che stavano sviluppando con lo studio e che sono stati sospesi.
Occorre sottolineare che, al momento, la compagnia non ha cancellato nessun contratto, ma li ha messi tutti in pausa in attesa del termine degli scioperi. Inevitabilmente però, sospendere anche il lavoro dei produttori per non avere costi eccessivi porterà ad un aumento dei tempi di sviluppo per tutti i loro progetti non appena la “macchina di Hollywood” ripartirà.
Come spiega THR, le varie compagnie si trovano in una fase di “taglio dei costi” e stanno iniziando a sospendere sempre più contratti, arrivando persino a licenziare alcune persone (presto NBC Universal potrebbe annunciare la prima ondata di licenziamenti).
Durante l’ultima riunione con gli investitori di Warner Bros. Discovery, il presidente David Zaslav ha rivelato le previsioni economiche aggiornate della compagnia per l’anno attualmente in corso, svelando che gli scioperi stanno avendo un “impatto negativo predominante” per una cifra che va dai 300 milioni ai 500 milioni di dollari.
La compagnia è passata da una stima di incasso che si aggirava sugli $11 miliardi a poco più di $10.5 miliardi totali per il 2023, il che segna un importante calo legato proprio ai due scioperi in corso (che potrebbero durare ancora a lungo).