Negli ultimi mesi sono emerse online le testimonianze di numerosi VFX artists (coloro che si occupano della realizzazione degli effetti visivi dei blockbuster di Hollywood), i quali hanno denunciato le estreme condizioni di lavoro legate ai progetti dei Marvel Studios (come l’impatto delle tempistiche opprimenti sul loro stato d’animo e la mole di lavoro non proporzionale alla paga).
Pochi giorni fa, The Hollywood Reporter ha annunciato che alcuni impiegati che lavorano per i Marvel Studios hanno inoltrato una richiesta formale presso il National Labor Relations Board di potersi sindacalizzare, facendosi rappresentare dalla sigla IATSE (International Alliance of Theatrical Stage Employees, sindacato che rappresenta varie maestranze). L’elezione, che è stata richiesta da un’ampia maggioranza di più di 50 lavoratori, potrebbe tenersi già il 21 agosto. L’organizzazione non è ancora stata riconosciuta ufficialmente dai Marvel Studios, i quali hanno rifiutato di commentare la notizia.
Rolling Stone ha pubblicato un lungo approfondimento che getta luce sulle difficili condizioni di lavoro a cui vengono costantemente sottoposti i VFX artists che lavorano ai grossi blockbuster di Hollywood, in particolare i cinecomic dei Marvel Studios.
L’articolo riporta la testimonianza di Mark Patch, visual effects coordinator per la serie WandaVision (2021), che racconta:
Era la prima serie dei Marvel Studios, e tutti noi l’abbiamo vista come una grande opportunità… finché non ci abbiamo lavorato. Stavamo lavorando a quello che era praticamente un film di 10 ore, ma nella metà del tempo normale. Lavoravamo per 16 ore al giorno, non facevamo mai pausa, eravamo costretti a lavorare anche in pausa pranzo e nel weekend. Lavoravamo dal momento in cui ci svegliavamo fino al momento in cui andavamo a dormire.
Io non ho retto, ho lasciato dopo 8 giorni.
James Dornoff, che ha lavorato a Captain America: The Winter Soldier (2014), a Doctor Strange (2016) e alle riprese aggiuntive di Eternals (2021), afferma:
Dornoff racconta di aver rifiutato di lavorare ad Avengers: Endgame (2019) come data wrangler, colui che scatta foto sul set come reference per i VFX artists, poiché i Marvel Studios gli avevano offerto $850 a settimana a fronte dei canonici $2.850. Tolte le tasse e le spese sanitarie, Dornoff non sarebbe riuscito a pagare nemmeno l’affitto con un lavoro che gli avrebbe tolto tra le 12 e le 18 ore al giorno.
Nel tentativo di unirsi alla IATSE gli impiegati del reparto effetti visivi mirano ad essere protetti dal Contratto Base, che include un salario minimo, un piano pensione e un’assicurazione sanitaria – tutte cose che i VFX artists, al momento, non hanno.
Fondamentalmente, si tratta di assicurarsi che il reparto dei VFX non sia più il selvaggio west. Ma si tratta anche di rispetto per il lavoro che facciamo, in quanto siamo essenziali per il settore cinematografico. Non possiamo più aspettare. Deve esserci giustizia.
Queste sono aziende che stanno guadagnando miliardi di dollari dal nostro lavoro, quindi la ragionevolezza delle nostre richieste – chiedere solo di essere messi sullo stesso piano delle persone che lavorano al nostro fianco e avere accesso all’assistenza sanitaria e a un fondo pensione e il protezioni di base del lavoro – dovrebbe essere accolta. Riteniamo che questa sia una delle richieste più ragionevoli che qualcuno abbia mai fatto.