Negli ultimi mesi sono emerse online le testimonianze di numerosi VFX artists (coloro che si occupano della realizzazione degli effetti visivi dei blockbuster di Hollywood), i quali hanno denunciato le estreme condizioni di lavoro legate ai progetti dei Marvel Studios (come l’impatto delle tempistiche opprimenti sul loro stato d’animo e la mole di lavoro non proporzionale alla paga).
Pochi giorni fa, The Hollywood Reporter ha annunciato che alcuni impiegati che lavorano per i Marvel Studios hanno inoltrato una richiesta formale presso il National Labor Relations Board di potersi sindacalizzare, facendosi rappresentare dalla sigla IATSE (International Alliance of Theatrical Stage Employees, sindacato che rappresenta varie maestranze). L’organizzazione non è ancora stata riconosciuta ufficialmente dai Marvel Studios, i quali hanno rifiutato di commentare la notizia.
IndieWire ha pubblicato un lungo approfondimento che getta luce sulle difficili condizioni di lavoro a cui vengono costantemente sottoposti i VFX artists che lavorano ai grossi blockbuster di Hollywood, in particolare i cinecomic dei Marvel Studios.
L’articolo riporta la testimonianza di Alexandra Rebeck, visual effects coordinator per la serie The Falcon and The Winter Soldier (2021), che racconta:
Ci hanno fatto lavorare per 75 giorni di fila. Lavoravamo giornate intere, non avevamo un momento di pausa, non avevamo giorni liberi. Ci potevamo fermare solo quando avevamo un esaurimento nervoso… e credetemi, ne abbiamo avuti tanti. Spero che chiunque entri a lavorare nell’industria dei VFX possa evitare un ambiente lavorativo del genere.
Non credo che questo sia accettabile. Non so come sia possibile far lavorare le persone in queste condizioni. Era la prima serie Marvel, capisco, ed era durante il Covid, quindi molti fattori non erano a nostro favore. Questo non mi ha comunque impedito di tornare a lavorare nelle serie Marvel successive, e le condizioni furono molto migliori. Quindi non penso sia un problema della Marvel, ma di una serie tv o di un’altra: le cose possono andare a finire malissimo in certi casi. Però non voglio che succeda più una cosa simile, perché è inumana. Non è una cosa normale.
Mark Patch, VFX coordinator per la serie WandaVision (2021), si è unito al sindacato IATSE per contribuire alla sindacalizzazione del suo settore, in particolare per quegli impiegati che pur essendo definiti freelance devono essere sul set ogni giorno:
Uno dei motivi per cui a mio avviso veniamo definiti erroneamente freelance è il fatto che legalmente controlliamo in autonomia il nostro lavoro, l’equipaggiamento che utilizziamo e gli orari di lavoro, ma nei fatti ci viene richiesto dagli studios di andare sul set e partecipare alle riprese. Questo, di fatto, ci rende impiegati.
L’accordo di base degli artisti degli effetti visivi includerà quindi uguaglianza con gli altri lavoratori, contributi pensionistici, limiti di orari, rimborsi per i pasti e assicurazioni sanitarie: protezioni che, al momento, questo settore non ha mai previsto. L’obiettivo dell’inclusione a IATSE è avere un contratto triennale che regoli i diritti contrattuali base come gli altri sindacati. Parlando dei Marvel Studios, Patch spiega che è uno dei datori di lavoro più esigenti, che però tende a coinvolgere le stesse persone serie tv dopo serie tv, dando una notevole regolarità all’impiego.
Nel tentativo di unirsi alla IATSE gli impiegati del reparto effetti visivi mirano ad essere protetti dal Contratto Base, che include un salario minimo, un piano pensione e un’assicurazione sanitaria – tutte cose che i VFX artists, al momento, non hanno.
Fondamentalmente, si tratta di assicurarsi che il reparto dei VFX non sia più il selvaggio west. Ma si tratta anche di rispetto per il lavoro che facciamo, in quanto siamo essenziali per il settore cinematografico. Non possiamo più aspettare. Deve esserci giustizia.
Queste sono aziende che stanno guadagnando miliardi di dollari dal nostro lavoro, quindi la ragionevolezza delle nostre richieste – chiedere solo di essere messi sullo stesso piano delle persone che lavorano al nostro fianco e avere accesso all’assistenza sanitaria e a un fondo pensione e il protezioni di base del lavoro – dovrebbe essere accolta. Riteniamo che questa sia una delle richieste più ragionevoli che qualcuno abbia mai fatto.