Oltre tre mesi fa, la Writers Guild of America – il sindacato americano a difesa dei diritti degli sceneggiatori di Hollywood – ha indetto un nuovo sciopero; al centro della contesa con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers vi è una rielaborazione dei compensi degli sceneggiatori, tra cui un aumento considerevole dei minimi e una formula migliore per i residui legati ai progetti destinati allo streaming, e la regolamentazione dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale dagli studios.
A questo si è aggiunto lo sciopero indetto da SAG-AFTRA, il sindacato degli attori statunitensi, il quale ha deciso che rimarrà in sciopero finché non riuscirà a ottenere un contratto equo con l’associazione dei produttori – che rappresenta circa 300 tra studios e streamer grandi e piccoli, in particolare le grandi major di Hollywood oltre a Netflix, Amazon e Apple. Questo ha portato all’interruzione immediata di tutte le produzioni statunitensi, con gli attori che non possono neanche più promuovere le pellicole in uscita e nessuno ha idea di quando lo sciopero terminerà.
Stando agli ultimi aggiornamenti riguardanti lo sciopero degli sceneggiatori, l’11 agosto gli studios hanno inviato una controproposta di 6 pagine dove vengono affrontati alcuni punti delicati (come aumento dei compensi e intelligenza artificiale). Questa proposta non è stata ritenuta valida dalla WGA e da quel momento le trattative si sono interrotte, in quanto gli studios di Hollywood, ad oggi, non sono intenzionati a dialogare ulteriormente.
Stando a quanto spiegato da Deadline, sia Bob Iger (il CEO della Disney) che David Zaslav (il CEO di Warner Bros. Discovery) sono rimasti del tutto sorpresi dalle varie critiche che hanno ricevuto sul web e dagli stessi attori e sceneggiatori in queste ultime settimane.
I grandi studios di Hollywood evidentemente sono convinti di aver sottoposto agli sceneggiatori un’offerta adeguata, quando invece i due sindacati hanno contestato molti punti della loro offerta (ancora poco chiara per quanto riguarda il numero minimo di sceneggiatori e la gestione delle intelligenze artificiali).
Proprio per questo, stando a quanto spiegato da Deadline, ieri si è tenuto un incontro tra i CEO di Amazon Studios, Disney, Netflix, Universal e Warner Bros. e la speranza è che si possa trovare presto una soluzione definitiva.
Nonostante ciò, gli studios temono che, a prescindere da quando terminerà lo sciopero, possa esserci un grande vuoto nella programmazione cinematografica del prossimo anno: molti film hanno ancora bisogno di riprese aggiuntive o sessioni di ADR (registrazioni extra di frasi e battute) che non possono essere completate fin quando gli attori rimarranno in sciopero.
Queste persone sti stanno già preoccupando di cosa succederà dopo lo sciopero. Ricordate, sono tutti rivali, pensano sempre a come migliorarsi e lo sciopero non ha cambiato nulla.
The “thin skinned” Bob Iger and David Zaslav are “stunned” that they have been vilified for refusing to give a fair deal for writers.
(Source: Deadline) pic.twitter.com/b3XlSYgWVb
— DiscussingFilm (@DiscussingFilm) August 30, 2023