Scarlett Johansson riflette sulla causa contro la Disney per il rilascio ibrido di ‘Black Widow’: “Ero triste e delusa”
Nel luglio 2021 Scarlett Johansson ha citato in giudizio The Walt Disney Company per aver infranto una clausola del suo contratto con i Marvel Studios che prevedeva una distribuzione esclusiva di Black Widow nelle sale (e una percentuale sugli incassi) sostenendo che la decisione della compagnia di distribuire il film su Disney+ con Accesso VIP le sia costata più di 50 milioni di dollari.
Il mese successivo, tuttavia, Johansson e Disney hanno risolto la disputa legale sui mancati guadagni derivanti dal rilascio del cinecomic. Anche se i termini dell’accordo non sono stati svelati, le fonti sostengono che l’attrice abbia ottenuto circa 40 milioni di dollari dallo studio. Pertanto, Scarlett Johansson collaborerà nuovamente con la Casa di Topolino in futuro per ulteriori produzioni, incluso il film Disney Tower of Terror e un misterioso progetto del Marvel Cinematic Universe.
In un lungo profilo pubblicato da Variety in occasione della sua partecipazione al Festival di Cannes, Scarlett Johansson ha parlato a ruota libera della battaglia legale con la Disney, sottolineando di essere rimasta profondamente delusa dalla situazione creata dall’ex CEO Bob Chapek e dalle dure parole usate nel comunicato diffuso dalla compagnia:
Ero triste e delusa. Ma principalmente triste. È stato davvero un momento surreale perché eravamo tutti isolati e stavamo iniziando a uscirne un pochino. Ero anche in uno stato avanzato di gravidanza, il che, in un modo bizzarro, è stato un tempismo fantastico. Improvvisamente, tutta la tua attenzione è rivolta a questo miracolo della vita. Quindi, ho avuto la distrazione più meravigliosa al mondo e subito dopo ho avuto un bellissimo bambino.
L’agente dell’attrice, Bryan Lourd, ha ricordato a tal proposito:
Persi la testa e dissi ‘Come osate far sembrare che non valga i soldi o che non se li sia guadagnati?’ Io e lei eravamo molto in sintonia su ciò che fosse successo. E lei aveva la convinzione di farmi combattere. Molte persone non lo avrebbero fatto. E una parte del motivo per cui lo ha fatto è perché pensava che, nella posizione in cui si trovava, avessi una responsabilità non solo verso sé stessa ma verso altre persone che si sono trovate ad affrontare questo cambiamento.
L’attrice, ai tempi, è stata elogiata in molteplici occasioni per aver avuto il coraggio di affrontare una multinazionale come la Disney in un momento di profonda incertezza con la speranza di produrre un impatto positivo sull’industria cinematografica e sulle fonti di guadagno dei creativi e degli artisti. Johansson ha svelato al riguardo:
Non potevo nemmeno andare in un ristorante senza che qualcuno dicesse: ‘Buon per te. Fai sentire la tua voce.’ Ho potuto vedere dal vivo che stesse avendo un impatto più grande. Ho avuto il sostegno di estranei che non erano assolutamente coinvolti.
Nonostante tutto, Johansson ha spiegato di aver saputo separare la sfera personale da quella professionale, sottolineando di essere stata in grado, in quel periodo, di mantenere i rapporti con i creativi della Disney (e dei Marvel Studios) costruiti negli anni:
Penso che sia perché riesco a separare i creativi alla Disney dal loro reparto affari. Ho avuto molti rapporti professionali fantastici con tanti creativi che lavorano lì e voglio continuare a farlo. Credo nella magia Disney. Sono ancora in grado di apprezzarla e di non permettere che l’insensibilità di tale interazione infanga il mio rapporto e la mia storia con loro, perché sono due cose separate.