DICE ed Electronic Arts tornano con un nuovo titolo in cerca di riscatto.
Sono passati due anni quando uscì il primo Battlefront, accolto in maniera molto fredda (ed in parte giustamente) dalla critica a causa dei numerosi problemi e delle poche modalità disponibili. Raccogliere l’eredità dei due Battlefront su PS2 e Xbox non è stato affatto facile come si poteva immaginare. Eppure Electronic Arts ha tanta esperienza grazie ad una serie ben precisa: Battlefield, che ad oggi è tra i migliori sparatutto. Presentarsi nel 2017 con Star Wars Battlefront II quindi pone la EA ad un bivio: realizzarlo bene, oppure non realizzarlo proprio. Coincidenza (neanche troppa) è che esattamente come il suo predecessore, anche questo gioco esce a ridosso dall’uscita cinematografica di Star Wars: Gli Ultimi Jedi. Lo si fa per accrescere il suo potenziale, puntellando e migliorando ciò che non è andato in passato ed allo stesso tempo cercando di evitare altri errori.
Ci saranno riusciti? Scopriamolo (immaginate la colonna sonora iniziale del film per immergervi totalmente nella lettura)
Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…
Partiamo dal gameplay, elemento che tutto sommato rimane molto simile al predecessore tranne per l’aggiunta della schivata, introduzione graditissima e con un sistema di controllo più versatile, comodo e intuitivo. Come vi avevamo già detto dopo la prova della beta, finalmente tornano le classi che donano una complessità maggiore delle partite. Sta a voi decidere che classe utilizzare in battaglia e questo ovviamente avrà un peso durante la partita multiplayer.
Il gioco è ambientato a cavallo tra la trilogia originale e quella in corso. Tra le novità del gioco c’è sicuramente una campagna single player decisamente più corposa e con una storia interessante. Vestiremo i panni Iden Versio, comandante della Squadra Inferno dell’Impero che vede l’esplosione della seconda Morte Nera. La storia è stata riconosciuta dalla Lucasfilm e dalla Disney ed entrerà a far parte della saga di George Lucas. La trama esplora l’evoluzione dall’Impero al Primo Ordine, passando da alcuni luoghi iconici a nuovi pianeti. Considerate che la campagna single player è composta da 12 missioni che durano circa mezz’ora l’una. Tutto sommato le vicende scorrono senza troppi intoppi e sono anche piacevoli, portandovi a 6/7 ore circa di gioco che per un titolo incentrato sul multiplayer non sono pessime. Graficamente parlando il gioco parla da solo: anche su su PlayStation 4 senza il 4K e HDR è uno spettacolo assoluto e le mappe hanno una qualità di dettaglio spaventosa. Sicuramente è stato fatto un lavoro tecnologico assoluto ed ovviamente anche il comparto audio merita applausi, considerando che stiamo parlando delle musiche originali di John Williams.
E’ presente il passaggio della visuale tra prima persona e terza persona, utile magari a chi non preferisce a tutto schermo ma comunque piace vedere il proprio personaggio. Nel sistema di volo è stato migliorato decisamente il controllo delle navi, creando un sistema di guida divertente, molto più fluido che si potrà modellare a propria scelta. Tornando al discorso classi, vi ricordate quando al primo Battlefront potevi solo scegliere tra Impero e Ribellione? Bene, ora si è tornati al vecchio sistema delle classi: Assalto, Heavy, Cecchino e Ufficiale. I primi due sono quelli da fanteria standard, l’ufficiale è colui che avrà il compito medico della squadra e il cecchino è quello che offre copertura. Ogni classe ovviamente avrà un tipo di equipaggiamento perciò vi consigliamo di scegliere saggiamente il tipo di classe a seconda della mappa. Per quanto riguarda gli eroi invece, non capiterà più in battaglia di trovare l’icona da raccogliere ma tutto dipenderà dal nostro rendimento
Ed ora passiamo alle cose serie: Microtransazioni!
Negli ultimi giorni il gioco è stato sommerso da moltissime polemiche riguardo le microtransazioni e i loot box. Come in tutti gli sparatutto, più giocate e più salirete di livello guadagnando punti ma il vostro livello non influirà sui premi ricevuti. Più alto sarà il vostro livello e pià avrete possibilità di accedere al crafting delle Star Card: il punto centrale del gameplay che ci permette di selezionare le abilità a disposizione e si sbloccano attraverso le casse o i loot box, che si possono comprare tramite crediti in game e prima anche spendendo soldi veri. Già, si poteva fare anche con soldi veri perchè la EA ha bloccato le microtransazioni poche ore dopo l’uscita del titolo.
Il concetto del “chi spende più soldi ha più potenziamenti e quindi vince di più” non è andato giù ai fan del gioco. A poche ore dal lancio del gioco EA ha rimosso questo sistema di acquisto dopo le grandi polemiche sui forum e le tantissime richieste di rimborso. Per farvi un esempio, gli utenti del gioco tramite Origin Access hanno fatto un calcolo: per sbloccare tutti i contenuti del gioco relativi all’esperienza servono 4.528 ore di gioco… o 2.100 dollari subito. Capite da voi che la cosa non è andata giù e sono arrivate anche minacce di morte agli sviluppatori. Decisamente troppo per un videogioco.
La rimozione delle microtransazioni quindi sono state d’obbligo e DICE questa volta ha intenzione di ascoltare di più la community per evitare altri problemi del genere. Al momento sono state disattivate ma torneranno, non si sa quando, ma speriamo più equilibrate.
Eletronic Arts e DICE si presentano verso la fine del 2017 con un senso più maturo rispetto al primo Battlefront. Il gioco è sicuramente fatto bene, qualche imprecisione c’è, ma alla fine non esistono giochi perfetti. Si tratta di un titolo che può essere giocato anche da persone che non sono amanti della saga ma che semplicemente amano gli sparatutto. Le modalità arcade forse hanno poca incisività nel gioco ma tutto il resto funziona bene, grazie anche a dei miglioramenti di cui necessitava fortemente. Resta da capire la politica nella gestione dei DLC: saranno gratuiti per tutti o no?