Ecco la nostra recensione sul primo numero di Convergence, che rappresenta il gran finale degli archi narrativi Futures End e Earth 2: Word’s End.
Grazie a Multiversity di Grant Morrison abbiamo scoperto (nuovamente) le caratteristiche del Multiverso DC e delle 52 terre parallele, ognuna delle quali condivide lo stesso spazio esistenziale, ma con una diversa vibrazione, quindi ognuna con una melodia differente. Questa armoniosa melodia è stata più volte messa a repentaglio, basti pensare alla storica saga Crisi sulle Terre Infinite, che ha seriamente compromesso il Multiverso.
Ora un nuovo disegno maligno minaccia nuovamente l’intero Multiverso DC: La Convergenza.
Il concetto dello spazio/tempo, illustrato al meglio dagli scrittori Jurgens, King e Lobdell, è al centro di questa storia. Troveremo infatti protagonisti delle realtà precedenti, provenienti da storie passate come Crisi sulle Terre Infinite, Kingdom Come, Flashpoint e molto altro.
Dobbiamo ammetterlo: il conflitto di Convergence è molto complicato, certo non la storyline più ardua realizzata dalla DC, ma vedere diversi personaggi da svariate Terre alternarsi può risultare confusionario per tutti coloro che non hanno approfondito il Multiverso DC e le grandi storie che lo hanno minacciato, come appunto Crisi sulle Terre Infinite.
Il Dio Macchina
Il racconto si apre con Convergence #0, vero e proprio preludio agli eventi, che mostra Superman prigioniero di un Braniac in tutte le sue varie forme, in quello che è un vero e proprio luogo fuori dal tempo e dallo spazio. Il nostro eroe riesce a liberarsi, venendo catapultato in un mondo deserto quanto misterioso, quasi magico, nel quale fa la conoscenza di Telos, un senziente al servizio di Braniac. Quest’ultimo illustra a Kal una sua particolare collezione, alludendo ad un errore da parte del padrone, quindi ad un vero e proprio gioco perverso che include ben 40 città (che tipo di città lo scoprirete leggendo)
Di cosa sta parlando Telos? Qual’è il vero obiettivo di Braniac e come mai ha catturato Superman? Già questo primo preludio ci ha lasciato con numerose domande, alle quali troveremo risposta solamente seguendo attentamente l’intera serie.
La Convergenza
Se Convergence #0 era concentrato sul Superman di New 52 contro l’unico vero Braniac, le pagine successive, che riportano il primo numero del racconto, sono incentrate sulle vicende degli eroi sopravvissuti di Earth 2: World’s End e su quelli di Injustice: The Regime.
Nella Gotham City di Injustice, ormai in preda alle fiamme ed alla disperazione, mentre Flash, Cyborg, Harley Quinn e Batman cercano di far ragionare un Superman ferito nell’orgoglio, forse l’unica speranza di salvare la città, riecheggiano forte nell’aria inquietanti parole:
L’ESPERIMENTO E’ FALLITO…IL MIO PADRONE HA SBAGLIATO A PORTARLI QUI…DEVO RICOMINCIARE…
Lo scenario quindi cambia improvvisamente del tutto, tornando nel mondo deserto fuori dallo spazio/tempo, in cui vengono catapultati da Terra-2 il Dottor Thomas Wayne nei panni di Batman, un Dick Grayson molto, molto diverso, Jay Garrick, Alan Scott, la prima Lanterna Verde ed il Superman di colore Val-Zod.
Entra quindi in scena Telos, che rivela ai nostri eroi di Terra-2, “strappati” da un combattimento ormai al limite contro Apokolips e Darkseid, il suo folle piano con il quale è intenzionato a portare avanti il progetto perverso di Braniac. Nessuna via di fuga, questa è la Convergenza.
Il pianeta incarnato
Nella terza ed ultima parte di questo primo numero, che racconta le vicende di Convergence #2 americano, viene approfondita la storia di Dick Grayson, non nei panni di Nightwing, nemmeno in quelli di Robin, ma nelle vesti di un semplice scrittore.
La storia tramite alcuni flashback ripercorre lo scontro finale degli eroi di Terra-2 contro Apokolips e Darkseid prima di essere catapultati su questo misterioso pianeta. Torniamo quindi ai giorni nostri, dove questi eroi sono prigionieri di Telos, spettatori della catastrofe che inesorabilmente avrà inizio.
La trama, cosi come il concetto di spazio/tempo, nonostante gli improvvisi cambi di protagonisti è realizzata in maniera ottimale. Ma il vero punto forte di questa storia, almeno sinora, sono i disegni:
Carlo Pagulayan è un maestro, insieme a Ethan Van Sciver e con le chine di Jason Paz è riuscito a creare delle tavole davvero d’impatto, che immergono completamente il lettore in un mondo catastrofico quanto misterioso. Ottime inoltre le splash page, soprattutto quella relativa alla Gotham, ormai distrutta, di Injustice.
Non è facile realizzare diverse versioni dello stesso personaggio (Superman, Batman, Braniac etc) in poche pagine, ma i disegnatori ci sono riusciti, dando risalto ad ogni versione, e questo è da lodare.
Questa non è la classica storia su Batman, Superman, Flash, quindi se argomenti delicati come spazio/tempo e Multiverso non vi attirano, Convergence potrebbe non fare per voi. Per chi invece segue assiduamente il mondo DC, questo maxi-evento è davvero da non perdere.