Marvel Studios, la denuncia dei VFX artists: ‘Condizioni di lavoro insostenibili, abbiamo lavorato 18 ore al giorno”

Negli ultimi mesi sono emerse online le testimonianze di numerosi VFX artists (coloro che si occupano della realizzazione degli effetti visivi dei blockbuster di Hollywood), i quali hanno denunciato le estreme condizioni di lavoro legate ai progetti dei Marvel Studios (come l’impatto delle tempistiche opprimenti sul loro stato d’animo e la mole di lavoro non proporzionale alla paga).

Pochi giorni fa, The Hollywood Reporter ha annunciato che alcuni impiegati che lavorano per i Marvel Studios hanno inoltrato una richiesta formale presso il National Labor Relations Board di potersi sindacalizzare, facendosi rappresentare dalla sigla IATSE (International Alliance of Theatrical Stage Employees, sindacato che rappresenta varie maestranze). L’elezione, che è stata richiesta da un’ampia maggioranza di più di 50 lavoratori, potrebbe tenersi già il 21 agosto. L’organizzazione non è ancora stata riconosciuta ufficialmente dai Marvel Studios, i quali hanno rifiutato di commentare la notizia.

25 "Avengers: Endgame" Pictures That Show Iconic Scenes Before And After CGI

IGN ha pubblicato un lungo approfondimento che getta luce sulle difficili condizioni di lavoro a cui vengono costantemente sottoposti i VFX artists che lavorano ai grossi blockbuster di Hollywood, in particolare i cinecomic dei Marvel Studios.

Mark Patch, VFX organizer per la IATSE che ha lavorato come coordinator per la serie WandaVision (2021), afferma:

Queste sono aziende che stanno guadagnando miliardi di dollari dal nostro lavoro, quindi la ragionevolezza delle nostre richieste – chiedere solo di essere messi sullo stesso piano delle persone che lavorano al nostro fianco e avere accesso all’assistenza sanitaria e a un fondo pensione e il protezioni di base del lavoro – dovrebbe essere accolta. Riteniamo che questa sia una delle richieste più ragionevoli che qualcuno abbia mai fatto.

Nel tentativo di unirsi alla IATSE gli impiegati del reparto effetti visivi mirano ad essere protetti dal Contratto Base, che include un salario minimo, un piano pensione e un’assicurazione sanitaria – tutte cose che i VFX artists, al momento, non hanno.

Fondamentalmente, si tratta di assicurarsi che il reparto dei VFX non sia più il selvaggio west. Ma si tratta anche di rispetto per il lavoro che facciamo, in quanto siamo essenziali per il settore cinematografico. Non possiamo più aspettare. Deve esserci giustizia.

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Alex Torres (coordinator che ha lavorato a Marvel’s Runaways per ABC Television) afferma che i tentativi di creare un sindacato per i VFX workers sono iniziati concretamente lo scorso anno, nel pieno della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe (che include un numero record di prodotti usciti tra cinema e piattaforma streaming: ben 5 serie, 4 film e 2 special televisivi, per un totale di 60 ore di materiale… di gran lunga superiore al totale della Fase 1, della Fase 2 e della Fase 3 messe insieme).

Fondamentalmente, quando trasformi un film di 90 minuti in un lungometraggio di 10 ore, stai facendo 10 volte la quantità di lavoro all’interno dello stesso periodo di tempo, o talvolta anche un periodo di tempo più breve. Dal COVID e dall’esplosione dello streaming è aumentata la quantità di richieste, soprattutto dalla Marvel, e la nostra salute mentale e fisica non reggono.

Quando ha debuttato Disney+, c’erano un sacco di nuovi contenuti che venivano richiesti per la piattaforma. Eppure la quantità di VFX workers era la stessa… il che significa orari di lavoro folli, carico di lavoro immane, e decine di film e serie che si accumulavano.

Gabrielle Levesque, VFX artist che ha lavorato ad Avengers: Infinity War (2018), Avengers: Endgame (2019), Spider-Man: Far From Home (2019) e che ora si sta occupando di Captain America: Brave New World (2024), aggiunge:

Il modo in cui film e serie vengono prodotti oggi, e la quantità di lavoro che loro si aspettano da noi, somiglia ad un nastro trasportatore. Ci dicono: ‘Ok, abbiamo questo e questo progetto, dovete farlo entro la fine dell’anno’. È praticamente il McDonald’s dei film. È terribile.

Captain Marvel before and after CGI in Endgame | Captain marvel, Avengers women, Marvel movies

Parlando delle condizioni in cui i VFX artists lavorano per i Marvel Studios, Patch racconta:

Gli studios cercano sempre di cavarsela con il minor numero di persone possibile e aspettano che viviamo praticamente l’inferno. A volte gli diciamo: ‘Non dormiamo più. Non abbiamo visto le nostre famiglie per mesi. Lavoriamo tutti i fine settimana’. È allora che dicono: ‘Oh, okay, la prossima volta assumeremo più persone’. Ma non lo fanno mai.

Quando ho lavorato a WandaVision, ci hanno letteralmente detto: ‘Non avrete più giorni liberi per i prossimi tre mesi, finché non consegnate l’episodio finito’. E noi stavamo già lavorando 18 ore al giorno. Come può essere sostenibile una cosa del genere?

VFX Secrets of Marvel Studios' WandaVision! - YouTube

Nonostante le parole di Bob Iger, CEO di The Walt Disney Company, il quale ha promesso “più qualità e maggiore attenzione” per i prossimi progetti, la compagnia non sembra dare segni di rallentamento: nei prossimi anni usciranno decine di film e serie del Marvel Cinematic Universe e di Star Wars, per non contare tutti i live-action delle favole Disney in programma e i sequel di Avatar.

James Dornoff, che ha lavorato a Captain America: The Winter Soldier (2014), a Doctor Strange (2016) e alle riprese aggiuntive di Eternals (2021), afferma:

Spesso vorremmo dirgli: ‘Chi volete che faccia questo lavoro? Perché le persone che stanno lavorando adesso sono in seria difficoltà. Alcuni stanno annegando. Alcuni sono già annegati’. Siamo pochi VFX workers in tutto il mondo, e molti stanno abbandonando questo settore.

How the 'Avengers: Endgame' Battle Looks Without Visual Effects

Come spiega Patch, i VFX artists sono pagati settimanalmente. Che lavorino 8 ore, 12 ore o 18 ore al giorno, vengono pagati la stessa somma: ciò significa nessuna paga per gli straordinari, giornate di lavoro infinite e pause pranzo praticamente inesistenti.

Per noi il tempo libero non esiste. Se lavoriamo 8 ore o 18 ore al giorno, veniamo pagati allo stesso modo. Non ci sono extra. Non ci sono pause. C’è solo la data di scadenza, e spesso viene anticipata senza preavviso. È un incubo. E la cosa peggiore è che nemmeno gli studios sanno come funziona il nostro lavoro, pensano che sia una cosa facile da fare e pretendono sempre di più.

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Negli ultimi anni, la CGI nei progetti dei Marvel Studios è stata pesantemente criticata, tra film come Thor: Love and Thunder (2022) e Ant-Man and The Wasp: Quantumania (2023) e serie come She-Hulk: Attorney At Law (2022) e Moon Knight (2022).

Maggie Kraisamutr, un’artista che lavora per tutte le VFX houses di Los Angeles tranne che per i Marvel Studios (e ci tiene a precisare: “C’è un motivo per questo”), racconta:

Ci sono molte persone che dicono cose come: ‘La Marvel usa troppa CGI’, oppure: ‘La CGI della Marvel peggiora sempre di più’, e purtroppo è vero. Ciò è dovuto al fatto che c’è un carico di lavoro immenso da fare in tempi ristretti, molto ristretti, e spesso rigirano grosse parti del film e all’ultimo secondo ti chiedono di creare dei VFX che in genere richiedono mesi, se non anni, di lavoro. Ovviamente pretendono una qualità eccellente, in modo che possano fare più soldi possibile.

Marvel Drops 'She-Hulk: Attorney at Law' Behind-the-Scenes Breakdown | Animation World Network

I reshoot e le riprese aggiuntive effettuate all’ultimo secondo, nonché le scadenze opprimenti e spesso anticipate senza preavviso, sono un problema costante nell’industria, afferma la Kraisamutr.

Io lavoro alla post-produzione per creare degli storyboard completamente realizzati, applicandovi effetti visivi. In breve, il mio compito è quello di far risparmiare il più possibile agli studios ed evitare che siano necessari reshoot. Ma non importa quante riprese aggiuntive vengano fatte, la scadenza per la post-produzione rimane la stessa.

Penso che il problema sia che molte volte queste decisioni vengono prese dai dirigenti, e loro non sono persone creative. Non capiscono il processo, non capiscono il lavoro. Non hanno idea di quanto tempo ci vuole per realizzare i VFX. Per quanto ne sanno, pensano solo che basta premere un pulsante ed è fatto all’istante, come un’AI. Pensano che l’intelligenza artificiale sia una soluzione rapida, ma non lo è. Ci vogliono migliaia di persone per realizzare un singolo shot.

Dornoff concorda sul fatto che esiste un gigantesco problema nella gestione del settore della post-produzione. Si tratta di un problema su scala globale, che coinvolge tutti i VFX artists del mondo, e che dipende dal fatto che i dirigenti non sono mai soddisfatti del film e commissionano cambiamenti in continuazione.

Ogni shot che avevamo completato viene giudicato dai dirigenti, che non hanno alcuna competenza in merito e spesso ci fanno rifare tutto da capo. Significa che tutto deve essere rifatto con nuove texture, nuovi rendering, messo in cima, tracciato, animato. Si tratta di un lavoro immenso e loro pretendono che sia fatto entro la stessa data di scadenza, perché hanno già annunciato alla stampa che il film uscirà in quella data. Quelle tempistiche non cambiano, ma siamo noi che dobbiamo prendere tutto quel lavoro e rifarlo da capo.

E, nonostante proviamo a renderlo migliore possibile nel poco tempo che abbiamo, quelli che ne subiscono le conseguenze quando il film viene giudicato negativamente siamo sempre noi.

VFX Highlight | Marvel's Thanos CGI by Luma Pictures - video Dailymotion

La Kraisamutr aggiunge:

Ogni reparto ha i suoi problemi, ma sembra quasi che lo facciano apposta a complicarci la vita costantemente. Se ci rendono il lavoro così difficile e così insostenibile, cosa si aspettano che facciamo? Vogliamo salvare questo lavoro, quindi ci uniremo al sindacato. Stiamo aiutando noi stessi.

Patch e Levesque affermano:

Siamo in una posizione in cui sentiamo che le nostre vite sono insostenibili, perché ci manca un piano sanitario portatile che possa essere trasferito da un lavoro all’altro. Noi lavoriamo per VFX houses diverse, eppure non abbiamo un’assicurazione sanitaria. Se lavoriamo con uno studio per tre mesi e poi con un altro studio per altri tre mesi, significa rifare tutto da zero e pagare molto di più. Non abbiamo un fondo pensione. Non abbiamo pagamenti per gli straordinari. Non riceviamo extra per quando siamo costretti a lavorare durante la pausa pranzo, cioè sempre.

Tutto ciò, insistono, li ha portati ad un punto di rottura. Lavorare nel settore dei VFX senza sindacato è ormai impossibile, e la battaglia è appena iniziata:

Faremo sentire la voce dei VFX workers. Sono passati 50 anni da quando è uscito il primo Star Wars, e con esso la moderna industria dei VFX è stata creata. Mezzo secolo è un tempo di attesa molto lungo per la sanità e per la pensione.

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