Marvel Studios, Kevin Feige spiega cosa ha imparato con le serie per Disney+: “Vogliamo storie autoconclusive ed episodiche”.
Nei prossimi anni, come sappiamo, l’Universo Cinematografico Marvel si espanderà sempre di più sul piccolo schermo grazie alle serie e agli speciali prodotti dai Marvel Studios per Disney+. La sovrapproduzione di contenuti Marvel rilasciati negli ultimi due anni, tuttavia, ha comportato diverse conseguenze negative – tra cui problemi di ritmo narrativo e di montaggio, incongruenze e una scarsa resa degli effetti visivi – ed ha causato un calo nella “qualità” del prodotto finale oltre che nell’interesse di una parte del pubblico nei confronti dell’MCU.
Nel corso di un’intervista esclusiva con Entertainment Weekly, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha parlato del processo creativo dietro alle serie per Disney+, spiegando quali insegnamenti ha tratto la compagnia dalla realizzazione di storie in formato esteso per la televisione:
EW: “Hai discusso dell’abbracciare l’ambito televisivo e di come quello sia stato un nuovo territorio per te. Quali sono gli insegnamenti di maggior rilievo che avete tratto dal vostro lavoro?”
Feige: “Credo che gli insegnamenti siano stati l’essere ricompensati a livello creativo e dal pubblico andando in posti inaspettati. Lo abbiamo sempre saputo in una certa misura, ma è divertente vederlo. Vogliamo realizzare serie che possano essere soltanto serie. Voglio continuare a renderle ancora più episodiche, il che potrebbe sembrare un controsenso. Ma penso che ci sia qualcosa di divertente nell’appoggiarsi allo schienale e vedere un episodio che può essere relativamente indipendente.”
“‘Lost‘ è stato uno show incredibilmente determinante perché era una storia serializzata, ed è qualcosa che non si era visto molto in televisione. Quanto tempo è passato, 20 anni? Da allora, quasi tutto quello che è arrivato dopo è diventato come quella serie. Quindi ora – e penso che lo stiate vedendo non solo con le nostre serie, ma con molti altri show – state iniziando a vedere l’aspetto divertente di una storia autoconclusiva ed episodica settimana dopo settimana. Lo sperimenteremo in alcuni dei nostri prossimi progetti.”
