Marvel: Bob Iger annuncia una riduzione dei contenuti per Disney+ e delle spese di marketing per lo streaming

Marvel, Bob Iger annuncia una riduzione dei contenuti per Disney+ e delle spese di marketing per lo streaming.

Il successo del Marvel Cinematic Universe durante la Saga dell’Infinito è stato in parte dovuto al modo in cui i Marvel Studios si sono costantemente adattati al proprio calendario delle uscite: nell’arco di undici anni sono stati rilasciati 23 film (dal primo Iron Man del 2008 fino a Spider-Man: Far From Home del 2019). In soli due anni dall’inizio della Fase 4, invece, sono stati distribuiti ben 19 progetti tra film, speciali, cortometraggi, serie televisive live-action e animate.

Questa sovrapproduzione di progetti ha portato ad una serie di conseguenze negative: innanzitutto, una parte significativa del pubblico ritiene che al momento ci sia un’eccessiva saturazione di contenuti dell’MCU e un calo di interesse per i progetti futuri. Un’altra conseguenza negativa è il controllo qualità: avere troppi progetti rilasciati contemporaneamente riduce l’attenzione rivolta ad ogni produzione. In definitiva, questo porta ad un conseguente calo nella “qualità” del prodotto finale, che ha colpito molti progetti della Fase 4.

Dopo il ritorno di Bob Iger nella posizione di Amministratore Delegato della The Walt Disney Company, è stato annunciato che la compagnia sta riorganizzando il proprio modo di gestire i franchise mettendo un freno all’incessante produzione di film e serie dell’MCU e di Star Wars. La precedente gestione della compagnia, affidata a Bob Chapek dopo il pensionamento di Iger, ha compiuto diversi passi falsi, dall’aumento spropositato dei biglietti d’ingresso dei parchi Disneyland fino alla quasi rottura dei rapporti con svariate star in seguito all’incidente con Scarlett Johansson, passando per la gestione delle finestre distributive theatrical e streaming, oltre al drastico calo della qualità media dell’offerta.

Nel corso della comunicazione dei risultati finanziari della Disney (via IndieWire), Bob Iger ha confermato una rielaborazione dell’approccio della compagnia allo streaming che consisterà non solo nella rimozione di alcuni contenuti dalla piattaforma ma anche in una riduzione dei costi di marketing e della quantità di originali:

Abbiamo capito di aver realizzato molti contenuti che non hanno contribuito necessariamente all’aumento degli abbonati, e saremo sempre più chirurgici su quello che produciamo. Quindi, mentre cerchiamo di ridurre la spesa, stiamo cercando di farlo in un modo che non abbia alcun impatto sugli abbonati.”

Quando produci molti contenuti, ogni cosa deve essere pubblicizzata e commercializzata, e si spendono molti soldi per il marketing. Ciò non ha impatto sui profitti, ma incide negativamente a causa dei costi di marketing. Crediamo di avere un’opportunità per spendere la giusta quantità di denaro nel marketing rimuovendo i programmi che non contribuiscono all’aumento degli abbonati. Questo è parte del processo di maturazione mentre cresciamo in un settore in cui non siamo mai stati prima. Stiamo imparando molto, specificamente sul comportamento dei nostri contenuti sul servizio e su quello che vogliono i consumatori.”

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