Intervistato da Variety, il produttore Kevin Wright ha raccontato la genesi e lo sviluppo della seconda stagione di Loki, il cui primo episodio è disponibile su Disney+.
Quali sono state le discussioni su come approcciare la Stagione 2?
Penso dovessimo solo ricordarci che la TVA è un mondo grande, rimaniamo nel drama di ciò che stiamo creando lì.
Quindi non divenire frettolosi e lasciare da parte il drama che porta il loro smettere di falciare le linee temporali, ma affrontare anche lo sconvolgimento emotivo da cui Loki and Sylvie arrivano in questa stagione. Inoltre, c’erano certe cose nella Stagione 1 che si percepivano come dei rischi, e non sapevamo come avrebbe reagito il pubblico. Rendendoci conto che l’avevano apprezzato, ci siamo sentiti più liberi di continuare a sviluppare.
Cosa pensi sia stato un rischio [nella prima stagione]?
In una delle prime bozze dello script di Michael Waldron, quella prima conversazione nel Time Theater tra Mobius e Loki durava solo un paio di pagine. E poi un sacco di momenti action stile Marvel accadevano dopo quella scena, ed pensavamo tutti “Questa non è roba interessante. Questa conversazione nel Time Theater è interessante. Questo è quello che potrebbe essere la serie.” Se stiamo seguendo la filosofia di una storia trainata-dai- personaggi e incentrata l’introspezione del sé, è qualcosa di molto diverso dagli ultimi 10 anni di film Marvel. Il pubblico ci starebbe dietro?