Dopo una brusca interruzione due settimane fa, causata da “divergenze troppo grandi da colmare”, ieri sera AMPTP (l’associazione dei produttori e degli studios di Hollywood) ha ricominciato le trattative con SAG-AFTRA (il sindacato degli attori) per raggiungere un compromesso e stipulare un nuovo contratto collettivo che ponga fine allo sciopero in corso, iniziato lo scorso 14 luglio e che ha ormai superato i 100 giorni.
Stando a quanto spiegato da Variety in un nuovo approfondimento, nell’ultima serata sono stati fatti alcuni passi in avanti nelle trattative, ma non è stato ancora trovato un accordo. Inoltre, Variety ha svelato che i dirigenti degli studios sono fortemente preoccupati per il palinsesto televisivo e per la stagione cinematografica del prossimo anno: in caso di mancato accordo entro i prossimi 7 – 10 giorni, l’intera stagione televisiva del 2024 potrebbe saltare – con delle conseguenze enormi per l’intero settore televisivo – e tanti altri film verranno automaticamente posticipati.
Fin quando lo sciopero rimarrà in corso, gli attori non potranno infatti partecipare a riprese, reshoot e sessioni di ADR (registrazioni audio aggiuntive), motivo per cui ogni progetto non ancora girato verrà sicuramente posticipato.
Proprio in questi giorni, i Marvel Studios hanno posticipato Deadpool 3, che potrebbe essere soltanto il primo di tanti.
The major film studios are worried that if they can’t decide to pay their actors fairly within the next 7-10 days, the 2023-2024 television season will be scrapped and more films will be delayed.
(via https://t.co/kpmus8a0NS) pic.twitter.com/2inO5soheE
— One Take News (@OneTakeNews) October 25, 2023
Uno dei motivi principali dei dissidi tra attori e produttori è la condivisione dei ricavi provenienti dallo streaming di film e serie tv sulle piattaforme: laddove il sindacato degli attori richiede una percentuale su ogni abbonato, gli studios (rappresentati dai quattro CEO delle più importanti major, ovvero Netflix, The Walt Disney Company, NBCUniversal e Warner Bros. Discovery) hanno proposto un’alternativa legata al successo dei contenuti in streaming con dei bonus apparentemente molto generosi.
Nelle prossime settimane gli studios dovranno presentare i risultati trimestrali delle loro aziende, evento durante il quale saranno costretti a rispondere alle domande degli azionisti che, sicuramente, chiederanno conto di quanto sta accadendo con il sindacato degli attori. Al contrario di Netflix, che non ha subito conseguenze immediate e che anzi festeggia l’aumento degli abbonati, gli altri studios stanno soffrendo di gravi perdite economiche e continui rinvii nel calendario delle prossime uscite.
Nonostante alcuni film siano stati rinviati e altri siano sull’orlo del rinvio, lo slittamento ufficiale dei titoli verrà annunciato solamente al termine dello sciopero, poiché gli studios non vogliono mostrare debolezza durante le trattative. I prossimi dieci giorni saranno vitali, poiché la situazione potrebbe precipitare ulteriormente; sia i produttori che il sindacato degli attori ne sono consapevoli, e iniziano a mostrare segni di stanchezza interno dopo così tanti mesi di stop forzato dal lavoro.