Joker Folie à Deux ha deluso critica e pubblico, registrando incassi al di sotto delle aspettative. Ecco lasciato storia produttiva del film.
Pochi giorni fa è uscito al cinema Joker: Folie à Deux, il cinecomic DC con Joaquin Phoenix nel ruolo di Arthur Fleck e Lady Gaga nei panni di Harley Quinn, che ha diviso nettamente la critica ed il pubblico registrando uno dei peggiori flop nella storia dei cinecomic.
The Hollywood Reporter ha pubblicato un lungo approfondimento in cui analizza la storia produttiva del film e le ragioni per cui lo hanno portato ad essere un grande fallimento.
Subito dopo l’uscita del primo Joker (2018), che si è rivelato un successo inaspettato, i dirigenti di Warner Bros. hanno iniziato a chiedere al regista Todd Phillips di sviluppare un sequel. Quest’ultimo inizialmente aveva rifiutato, ma pian piano si è lasciato convincere; complice anche Joaquin Phoenix, che ha sognato la trama e le scene musical, convincendosi a realizzarlo.
Toby Emmerich, presidente di Warner Bros. Pictures, ha quindi definito i contratti con Joaquin Phoenix e Todd Phillips, stanziando $20 milioni a testa per loro due.
Phoenix ha vinto il Premio Oscar come miglior attore grazie al primo film, quindi un aumento del suo compenso era inevitabile. Phillips invece è un regista chiave per Warner Bros. (la quale ha anche provato, senza successo, a dargli le chiavi dell’intera DC), motivo per cui la compagnia si è fidata pienamente di lui.
Successivamente Warner Bros. è diventata Warner Bros. Discovery, con David Zaslav che è subentrato come presidente dell’Intera compagnia. Come parte di questi cambiamenti, Michael De Luca e Pamela Andy hanno iniziato il loro incarico come nuovi presidenti della divisione cinematografica a giugno 2021; i due hanno dovuto decidere il destino di svariati progetti, tra cui proprio il sequel di Joker (2018), che hanno autorizzato nonostante il grande incremento di budget.
Da un lato, Phillips ha chiesto di girare il film a Los Angeles (dove i costi di produzione sono molto più alti), facendo aumentare il budget di altri $35 milioni; dall’altro lato, il regista ha deciso di ingaggiare Lady Gaga per il ruolo Harley Quinn, portando la produzione a stanziare altri $12 milioni per il suo contratto. Il film ha quindi raggiunto un budget totale di 190 milioni di dollari, un netto aumento rispetto ai $55 milioni del primo film.
De Luca e Andy avrebbero potuto bloccare il progetto per motivazioni legate ai costi, ma considerando il successo senza precedenti ottenuto dal primo film (che ha incassato oltre un miliardo di dollari, consolidandosi come il film vietato ai minori di maggior incasso di sempre fino all’uscita di Deadpool & Wolverine) lo studio non aveva alcun dubbio sulla riuscita del sequel.
Joker: Folie à Deux entra quindi in lavorazione e viene fissata la data d’uscita per il 2024. Da qui, l’inizio del declino.
I giornalisti che hanno visto il film in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia hanno decisamente bocciato il sequel, e le recensioni negative si sono diffuse a macchia d’olio addirittura un mese prima dell’uscita.
Ad ottobre, nel suo primo weekend di programmazione, il film ha incassato soltanto $113.1 milioni nel mondo, debuttando con appena $37.7 milioni negli Stati Uniti (meno di The Flash con $55 milioni e di Morbius con $39 milioni).
Certo, si tratta di una pellicola vietata ai minori e con un target pubblico limitato, ma è comunque costato quasi $200 milioni ed è il sequel di un film da oltre un miliardo di dollari di incasso, acclamato da critica e pubblico. Si tratta a tutti gli effetti di un fallimento catastrofico.
Oltre al fallimento al box office, il film ha collezionato recensioni prevalentemente negative da parte della stampa (33% su Rotten Tomatoes) e da parte del pubblico (31% su Rotten Tomatoes). Come se non bastasse, il CinemaScore – indice di gradimento del pubblico USA – è pessimo: una D, peggior risultato di sempre per un film tratto dai fumetti.
Una fonte vicina alla produzione afferma:
Il pubblico ha rifiutato completamente il film. Nessuno studio di Hollywood avrebbe mai rifiutato di realizzare il sequel di un film così tanto acclamato, anche se probabilmente altri studios avrebbero supervisionato maggiormente il progetto.
Un produttore – rimasto nell’anonimato – spiega infatti che la compagnia avrebbe dovuto esercitare un maggiore controllo sulla pellicola, provando a capire i reali interessi del pubblico per questo sequel:
È un fallimento collettivo, ma è stato giusto realizzare questo film. Phillips è un regista brillante che ha fatto incassare miliardi a Warner Bros. tra Una Notte da Leoni e Joker. Però dovevano stare più attenti.
Al regista è stato infatti dato uno straordinario livello di autonomia sull’intero montaggio, al punto in cui non ci sono stati test screening (le proiezioni di prova che si svolgono per capire il livello di apprezzamento del pubblico).
Per fare un paragone, per il primo Joker (2018) il presidente di DC Films Walter Hamada ha lavorato duramente al progetto ed ha ottenuto il credito di executive producer; per questo secondo capitolo, invece, non è stato coinvolto nessun dirigente DC. James Gunn, attuale presidente dei DC Studios, ha deciso di non esercitare controllo creativo il progetto e si è limitato a fornire soltanto alcune note, che sono state completamente ignorate da Phillips.
Variety ha aggiunto che Phillips non voleva avere niente a che fare con DC durante la lavorazione del film, e che ha evitato il coinvolgimento diretto di Gunn e Safran dialogando esclusivamente con i dirigenti di Warner Bros. Pictures.
Mentre Gunn ha promosso il film sui social, lo stesso Phillips ha preso le distanze dai DC Studios – anche pubblicamente – dichiarando:
Con tutto il rispetto per Gunn e Safran, questo è un film di Warner Bros. Loro, inoltre, mi hanno detto: ‘Ok, Todd ha fatto questo film, permettiamogli di continuare a farlo da solo’.
Inevitabilmente il budget di quasi $200 milioni rappresenta un grande rischio d’impresa, che si sta ritorcendo contro la compagnia: Warner Bros. avrebbe potuto mitigare sui costi per raggiungere un budget inferiore, ma in questo caso non è mai intervenuto nessun dirigente e il regista ha avuto completa libertà, anche sulle spese.
Inoltre, il CEO David Zaslav non ha portato nessun co-finanziatore al progetto per ridurre i rischi: il primo capitolo è costato $55 milioni ed è stato co-finanziato da Bron. e Village Roadshow, che hanno poi partecipato alla ripartizione degli utili dopo il successo del film. Le due compagnie hanno chiesto di essere coinvolge nello sviluppo del sequel, ma Zaslav ha deciso di sfruttare il pieno potenziale del franchise e di lavorare con un unico partner di investimenti, rifiutando altri co-finanziatori.
Tutti questi fattori hanno contribuito inevitabilmente a rendere il film un grande flop, almeno a giudicare dai numeri del primo weekend. Secondo gli analisti, con un budget così elevato avrà bisogno di almeno $450 milioni per andare in pari e non generare perdite; riuscirà a riuscirà a ribaltare le sue sorti al box office nelle prossime settimane?