Iron Man, Brian Michael Bendis svela i dietro le quinte dell’iconica scena dopo i titoli del film con Robert Downey Jr.
“Pensa di essere l’unico supereroe al mondo? Signor Stark, lei è entrato a far parte di un universo più grande, solo anche ancora non lo sa. Sono qui per parlarle dell’Iniziativa Vendicatori.”
La scena dopo i titoli di coda del primo Iron Man (2008) con Nick Fury (Samuel L. Jackson) viene considerata ancora oggi come la madre delle scene post-credits dei film dei Marvel Studios. Questa sequenza, concepita come un semplice esperimento o uno scherzo, con il tempo si è evoluta: i personaggi che inizialmente stavano per essere ceduti a major rivali come Thor alla Sony e Captain America alla Warner Bros. sono diventati pian piano i cardini del più grande universo condiviso di Hollywood, che con l’acquisizione da parte della Disney ha iniziato a strutturare un progetto cinematografico senza precedenti. Da allora né è passato di tempo e l’MCU si è sempre più arricchito di grandi film, personaggi poco conosciuti al pubblico e tonalità diverse, prendendosi talvolta dei rischi (non sempre ripagati).
Durante un’intervista con Inverse, Brian Michael Bendis, prolifico sceneggiatore che ha lavorato a numerose serie a fumetti Marvel e DC, ha ricordato il suo coinvolgimento nel progetto per la scena post-credits di Iron Man. Il fumettista, nello specifico, ha svelato di essere stato contattato all’ultimo minuto da Kevin Feige scrivere i dialoghi di Nick Fury:
Il mio ricordo è: scrivi tutto quello che ti viene in mente. Per quanto piacevole possa sembrare, rimasi sveglio tutta la notte. Era una specie di rompicapo per uno sceneggiatore. Scrissi un paio di pagine. Scrissi ogni cosa seria che mi venne in mente e ogni cosa stupida che mi venne in mente.
Le scene dopo i titoli di coda possono essere un esercizio molto interessante… Sono come un bel cliffhanger. Esci dalla sala pensando alla storia raccontata nel film, e ti crei in testa quello che potrebbe succedere in futuro. Il punto è che le scene post-credits mostrano un mondo di immaginazione oltre quello che è appena stato mostrato. Non dovrebbe trattarsi solo di questo?
L’incarico di Bendis si tradusse nella creazione di molteplici iterazioni della scena, tra cui una versione alternativa in cui il direttore dello S.H.I.E.L.D. menziona indirettamente Spider-Man, Hulk e gli X-Men e un’altra che includeva un riferimento al film Snakes on a Plane (2006) con protagonista lo stesso Samuel L. Jackson:
Ricevetti una chiamata da Kevin [Feige] che mi disse ‘Samuel L. Jackson verrà sul set domani per farci un favore. Si presenterà sul set e improvviserà. Hai del tempo per scrivere qualcosa?’ Ed io risposi ‘Sì! Ca**o!’ Non era un incarico normale, dove hai un compito e loro ti dicono ‘Abbiamo bisogno di Nick Fury per farlo entrare negli Avengers.’ Non è questo che dissero. Dissero ‘Appare Nick Fury. Cosa dovrebbe dire?’
Così scrissi ogni versione possibile di quello che avrebbe potuto dire e lasciai decidere la Marvel. Quando vidi la direzione che presero per Avengers, capii che fu la scelta giusta. Era un grosso momento in cui tenere le dita incrociate perché niente era stato delineato. Devono succedere molte cose affinché ci sia un film sugli Avengers. Quando il film uscì, fu ovvio che l’obiettivo fosse stato raggiunto.
Di seguito potete trovare due versioni alternative della scena post-credits diffuse online pubblicamente:
Ricordiamo che Iron Man (2008), scritto da Mark Fergus, Hawk Ostby, Art Marcum e Matt Holloway e diretto da Jon Favreau, vede nel cast Robert Downey Jr. (Tony Stark/Iron Man), Jeff Bridges (Obadiah Stane/Iron Monger), Gwyneth Paltrow (Virginia “Pepper” Potts), Terrence Howard (James Rhodes), Faran Tahir (Raza), Clark Gregg (Phil Coulson), Leslie Bibb (Christine Everhart) e Shaun Toub (Ho Yinsen).
Questa la sinossi ufficiale:
“Tony Stark è un inventore geniale e miliardario col vizio delle donne (tante) e delle attività filantropiche. Ereditato patrimonio e ingegno dal padre scomparso in un incidente d’auto, Tony (per amici e amichette) conduce e amministra le Industrie Stark, produttrici e prime fornitrici di armi per il governo americano. Durante un test in medioriente, per verificare l’efficienza di un’arma sperimentale, viene catturato da un gruppo di estremisti. Ferito al cuore da una scheggia è soccorso e curato da Yinsen, un fisico esperto di cibernetica che gli applica un organo artificiale. Obbligato dai guerriglieri a costruire un’arma invincibile per la loro causa, Tony progetta in segreto un’armatura per fuggire alla prigionia. Rientrato negli Stati Uniti è deciso a cambiare vita, a riparare alle ingiustizie e a ‘industriarsi’ a favore dei più deboli.”