I fumettisti si schierano contro la Marvel per i pagamenti irrisori ricevuti per gli adattamenti dei loro lavori sullo schermo.
Nella giornata di ieri il Guardian ha pubblicato un interessante articolo incentrato sul ruolo degli autori e dei disegnatori nel processo di adattamento dei fumetti supereroistici sul grande schermo, con un occhio di riguardo per le frequenti lamentele dei fumettisti che hanno contribuito a creare i personaggi e le storie che vediamo al cinema e in televisione sui pagamenti irrisori ricevuti dalle varie case di produzione, in particolare dalla Marvel.
Nel pezzo è stato riportato un retroscena alquanto spiacevole riguardante Ed Brubaker, co-creatore del Soldato d’Inverno e autore di una delle run più importanti su Captain America. Nel 2014, infatti, Brubaker e Steve Epting si presentarono al party post-premiere di Captain America: The Winter Soldier dei fratelli Anthony e Joe Russo – basato in gran parte sul loro lavoro – per poi scoprire di non essere sulla lista degli invitati. Per questo motivo Brubaker scrisse a Sebastian Stan (interprete di Bucky Barnes nell’MCU) e, grazie all’attore, riuscirono a entrare.
“In gran parte tutto ciò che io e Steve abbiamo avuto per aver creato il Soldato d’Inverno e la sua storia è un ‘grazie’ qui e là, e col passare degli anni è diventato sempre più difficile convincerci.” scrisse Ed Brubaker nella sua newsletter a marzo. “La mia vita da scrittore è fantastica e il merito è di Cap e del Soldato d’Inverno, che hanno spinto così tanti lettori a recuperare i miei altri lavori. Ma non posso negare di stare male a volte quando la mia email si riempie di persone che vogliono commenti su The Falcon and The Winter Soldier.” La Marvel si è rifiutata di commentare “per rispetto della privacy delle conversazioni private tra Brubaker ed Epting” con la compagnia.
Il giornalista e scrittore Ta-Nehisi Coates, autore dell’acclamata run su Black Panther e del ciclo a fumetti più recente sulla Sentinella della Libertà, ha spiegato che dal suo punto di vista la Marvel ha degli obblighi morali verso i suoi creativi che vanno oltre i contratti:
“Molto prima che scrivessi Captain America, lessi La Morte di Captain America di Brubaker e Epting e Il Ritorno del Soldato d’Inverno, e furono alcune delle storie più emozionanti che avessi mai letto. Preferirei leggere quelle storie piuttosto che guardare i film… amo anche i film ma non sembra che stiano prendendo ciò che Ed e Steve hanno fatto per creare un franchise multi-miliardario. Solo perché è scritto nel contratto non significa che sia giusto. Se ho qualcosa da usare contro di te, posso farti firmare un contratto per f******i.“
Stando a quanto riferito da tre fonti diverse, quando un film dei Marvel Studios include il lavoro di un determinato scrittore o disegnatore, la compagnia tende ad inviare al creatore in questione un invito per la premiere della pellicola e un assegno da 5000 dollari. Come spiegato nel report, i creativi non sono obbligati a partecipare alla premiere o ad usare i 5000 dollari per il viaggio o l’alloggio. Le fonti del Guardian descrivono questa pratica come un “tacito riconoscimento che il compenso è stato versato“. La Marvel si è rifiutata di commentare queste informazioni a causa di problemi di privacy dichiarando “non possiamo parlare dei nostri accordi e contratti individuali con i talent.”
Secondo diverse fonti che hanno lavorato alla Marvel, inoltre, il compenso dei fumettisti può variare dall’assegno di 5000 dollari a “niente“, passando per un raro “contratto speciale per un personaggio” che permette a pochi creativi selezionati – come Jim Starlin, creatore di Thanos – di richiedere un compenso quando i loro personaggi sono usati sullo schermo. Il Guardian sottolinea che molti scrittori e artisti possono fungere da produttori o produttori esecutivi dei film, delle serie o dei cartoni Marvel come metodo di pagamento alternativo ma questo tipo di accordi dipende da altri fattori indipendenti dagli obblighi legali.
“Mi è stato offerto un contratto speciale per un personaggio che era davvero, davvero terribile ma o così o niente.” ha dichiarato un creatore che ha collaborato con la Marvel e che ha chiesto di restare anonimo. “E poi invece di rispettarlo, mi hanno inviato una nota e mi hanno detto ‘Ecco un po’ di soldi che non ti dobbiamo.‘ E la mia reazione è stata ‘Il film aveva incassato miliardi di dollari’”
A quanto pare, tuttavia, la maggior parte dei fumettisti che hanno lavorato con la Casa delle Idee non sarebbe a conoscenza dell’esistenza di questo tipo specifico di contratto. Secondo il Guardian i creativi possono chiedere alla Marvel se i loro personaggi possono usufruire di questi pagamenti extra ma la compagnia si riserva il diritto di respingere queste richieste se il personaggio non è ritenuto abbastanza originale da garantire dei bonus.