Guardiani della Galassia

Guardiani della Galassia Vol.3, James Gunn spiega come ha creato la spettacolare lotta nel corridoio

Guardiani della Galassia Vol.3, James Gunn ha parlato a ruota libera sulla creazione della scena del corridoio.

ll 3 maggio è uscito al cinema Guardiani della Galassia Vol. 3, il terzo e ultimo capitolo sulle avventure della squadra guidata da Star-Lord (Chris Pratt). Nel film Peter Quill, ancora provato dalla perdita di Gamora dopo gli eventi di Avengers: Infinity War, deve riunire intorno a sé la sua squadra per difendere l’universo dalla minaccia dell’Alto Evoluzionario, oltre a proteggere un membro del team.

Nel corso di un’intervista promozionale con Germain Lussier di io9, il regista James Gunn ha parlato a ruota libera della realizzazione del lungo piano sequenza ambientato nel corridoio nel terzo atto di Guardiani della Galassia Vol.3, spiegando che la scena ha richiesto una certa pianificazione e numerose ripetizioni:

Ha richiesto solo molta pianificazione. Io e Wayne Douglas, che è un coordinatore degli stunt incredibilmente talentuoso, abbiamo iniziato a concepire quella scena mesi e mesi prima, fin dall’inizio delle riprese. L’abbiamo girata verso la fine delle riprese e per tutto quel periodo abbiamo pensato a diverse iterazioni di quella sequenza con gli altri stunt. E l’abbiamo rivista più e più volte tagliando delle parti. Ad un certo punto era più lunga, altre volte era più corta.

Gunn ha quindi aggiunto che, per via della violenza presente in questa scena, temeva un riscontro negativo da parte dell’MPAA, l’ente che si occupa di classificare i film:

E siamo andati avanti in questo modo. Ed ero molto preoccupato per la MPAA perché è una scena piuttosto brutale ma alla fine non ci sono stati problemi e ci abbiamo lavorato molto.

Il regista ha infine spiegato che l’intera scena ha richiesto oltre 5 giorni di lavoro, con alcuni momenti che sono stati girati per 30 o 40 volte di fila!

Ne ho parlato con Chris Pratt, che mi sentì dire che non sarebbe stato difficile perché alcune cose risultano difficili in relazione al numero di ore che impieghi. Ma alcune cose sono difficili perché non stanno funzionando e ti senti frustrato. Ma non era questo il caso. E lui disse ‘Sì ma stiamo facendo tutto 30 o 40 volte.’ ed io risposi ‘È la ripetizione, amico. È così che fa Jackie Chan. Esegue i suoi stunt e poi li ripete in continuazione finché non li esegue nel modo giusto.’ Quindi è questo che abbiamo fatto. Abbiamo girato un sacco di scene, e probabilmente ci abbiamo messo cinque giorni per farla sempre meglio.

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