Guardiani della Galassia Vol.3, James Gunn riflette sul suo temporaneo licenziamento: “È stato un periodo doloroso.”
ll 3 maggio è uscito al cinema Guardiani della Galassia Vol. 3, il terzo e ultimo capitolo sulle avventure della squadra guidata da Star-Lord (Chris Pratt). Nel film Peter Quill, ancora provato dalla perdita di Gamora dopo gli eventi di Avengers: Infinity War, deve riunire intorno a sé la sua squadra per difendere l’universo dalla minaccia dell’Alto Evoluzionario, oltre a proteggere un membro del team.
Nel 2018, come ricorderete, James Gunn venne licenziato da The Walt Disney Company dopo che alcuni suoi controversi tweet risalenti a più di dieci anni prima furono riportati alla luce da sostenitori di Donald Trump. Dopo qualche mese, Alan Horn, chairman della Casa di Topolino e responsabile della scelta di licenziare Gunn, ha deciso di reintegrarlo nel progetto, affidandogli nuovamente la regia del film.
In una recente intervista con OneMan, James Gunn ha riflettuto sul suo temporaneo licenziamento, descrivendo quel momento specifico della sua vita come un “periodo molto doloroso“:
Da un lato, è stato un periodo molto doloroso e ci sono stati dei momenti in cui dicevo a me stesso ‘Dio, perché sei stato così stupido?‘ Dall’altro lato, sono grato per quel periodo perché penso sia arrivato in un momento della mia vita in cui ne avevo fortemente bisogno. Avevo dimenticato la ragione per la quale realizzo film è quello che fosse importante per me. Inoltre non sapevo quanto i miei amici tenessero a me. Ero una persona che lavorava duramente ma che a volte dipendeva dallo status e dalla fama per ricevere amore.
Nonostante le difficoltà, il regista ha ammesso di essere “grato” a quel periodo per il supporto ricevuto dai suoi amici e dalla sua famiglia e per aver appreso un’importante lezione di vita:
Poi improvvisamente ho capito che avevo delle persone fantastiche al mio fianco. La mia ragazza, che ora è mia moglie, i miei genitori, Chris Pratt, Dave Bautista, Karen e Pom. Mi hanno supportato tutti. A volte pensi che le persone ti amino perché hai un certo potete ma a quel punto niente di tutto questo era vero. Mi volevano bene per chi ero. Erano lì a prescindere da quello che fosse successo e da quale sarebbe stato il risultato finale. Non mi hanno supportato perché realizzo film. È stata una grande lezione di vita per me e ne sono immensamente grato.