Elizabeth Olsen trova “ridicolo” girare i suoi stunt nei film dei Marvel Studios: “È una perdita di tempo.”
Nel 2022 è uscito al cinema Doctor Strange nel Multiverso della Follia, il sequel dedicato alle avventure del Maestro delle Arti Mistiche interpretato da Benedict Cumberbatch. Il film, diretto dal leggendario Sam Raimi, vede il ritorno di Elizabeth Olsen nel ruolo di Wanda Maximoff alias Scarlet Witch ed è strettamente collegato agli eventi delle serie televisive WandaVision e Loki.
Durante la sua ultima apparizione al The Late Show with Stephen Colbert, Elizabeth Olsen ha discusso della sua esperienza con gli stunt nei film dei Marvel Studios, definendo “ridicola” la tendenza della compagnia a farle girare personalmente le sue acrobazie:
Olsen: “Il tuo stomaco ti abbandona. È un po’ come la gioia che le persone provano quando vanno sulle montagne russe, che io non capisco. La gente ama quella sensazione.”
Colbert: “Ti sei ripresa? Hai fatto tre film Marvel da allora.”
Olsen: “Ho fatto tantissimi film Marvel!”
Colbert: “Sei migliorata negli stunt? Sei riuscita a sconfiggere la sensazione di avere le vertigini?”
Olsen: “Sì, di certo mi sono ripresa. A volte scherzo dicendo ‘Avanti, quanti altri volete che faccia? Potrei farlo per tutto il giorno!’ A volte mi spavento un po’. C’era uno stunt che dovevo fare per Doctor Strange nel Multiverso della Follia dove dovevo essere lanciata da 9 metri e atterrare. E volevano che cadessi piuttosto velocemente in modo tale che sembrasse che la caduta avesse avuto un impatto sul personaggio. Ma continuavo ad atterrare come Peter Pan, sembrava che stessi facendo scherma! Così dissi ‘Usate una controfigura. È ridicolo. Ci sono le controfigure per una ragione.’ Lo fanno tutte le volte. E alla fine l’hanno usata nel film. Ma atterro come Peter Pan. È ridicolo. Usano delle tecnologie avanzatissime in questi progetti, eppure hanno scelto di usare me per ogni stunt di quel film, e non riesco a capire perché. Non li ho fatti tutti ma la maggior parte sì, che è un totale spreco del tempo altrui perché una controfigura lo fa’ molto meglio“