Ant-Man, il fisico quantistico Spiros Michalakis ha proposto il nome “Regno Quantico” alla Marvel

Ant-Man, il fisico quantistico Spiros Michalakis ha proposto il nome “Regno Quantico” ai Marvel Studios.

Il 15 febbraio è uscito al cinema Ant-Man and The Wasp: Quantumania, il terzo capitolo sulle avventure di Scott Lang (Paul Rudd) e di Hope van Dyne (Evangeline Lilly) che inaugura la Fase 5 del Marvel Cinematic Universe. Nel film la famiglia Pym si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e ad affrontare il pericoloso Kang il Conquistatore, interpretato nuovamente da Jonathan Majors dopo il suo debutto in Loki.

In occasione del World Quantum Day, Marvel.com ha pubblicato un’intervista con Rick Loverd (direttore del programma scientifico The Science and Entertainment Exchange), Dottor Spiros Michalakis (matematico e fisico dell’Istituto per l’Informazione e Materia Quantistica della Caltech), Rana Adhikari (professoressa di fisica sperimentale all’Istituto di Tecnologia della California) e e Kathryn Newton (interprete di Cassie Lang nell’MCU) riguardante la scienza quantistica.

Nello specifico, il fisico quantistico Spiros Michalakis, che in passato ha lavorato come consulente scientifico per Doctor Strange (2016), Captain Marvel (2019) e Avengers: Endgame (2019), ha parlato del suo lavoro sui film di Ant-Man, svelando di essere stato lui a proporre il nome “Regno Quantico” per la dimensione subatomica suggerita inizialmente da Paul Rudd:

Brad Winderbaum, che è uno dei produttori del film originale di Ant-Man, mi mandò una mail per chiedermi se avessi qualche idea per un nome per il mondo subatomico di cui discutemmo. Così chiesi ‘Di quanto piccolo stiamo parlando? Stiamo parlando di ‘nano’, che è come un miliardesimo di un metro? Parliamo di micro, giusto? Sai, di ‘microburst’, che è come un milionesimo di metro. Ho proposto un paio di nomi e poi ho detto: ‘Che ne pensate del Regno Quantico?’ Il Regno Quantico è un gran bel nome. Rimane ben impresso in testa.”

La scienza è per tutti. Non solo la scienza quantistica. Ognuno appartiene ad ogni sfondo. Socioeconomico, di razza e di genere. Penso che si abbia una forte scarica adrenalina quando si scopre qualcosa che nessun altro ha capito prima di allora.”