Ant-Man 3, lo sceneggiatore Jeff Loveness ha spiegato le origini dei poteri di Janet e perché non vengono usati nel film.
Il 15 febbraio è uscito al cinema Ant-Man and The Wasp: Quantumania, il terzo capitolo sulle avventure di Scott Lang (Paul Rudd) e di Hope van Dyne (Evangeline Lilly) che inaugura la Fase 5 del Marvel Cinematic Universe. Nel film la famiglia Pym si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e ad affrontare il pericoloso Kang il Conquistatore, interpretato nuovamente da Jonathan Majors dopo il suo debutto in Loki.
Mentre nel finale di Ant-Man (2015) abbiamo avuto solo un piccolo assaggio del Regno Quantico, nel suo sequel i Marvel Studios hanno avuto la possibilità di esplorare maggiormente questo universo subatomico – descritto come “una realtà in cui i concetti di spazio e tempo diventano irrilevanti” – in cui Janet van Dyne (Michelle Pfeiffer) ha vissuto per più di 30 anni. Durante la sua prigionia nel Regno Quantico, come abbiamo scoperto nel film di Peyton Reed, Janet ha sviluppato un’abilità particolare che le ha permesso di curare la “fasatura molecolare” di Ava Starr/Ghost (Hannah John-Kamen).
Nel corso di un’intervista con Backstory Magazine, lo sceneggiatore Jeff Loveness ha commentato l’assenza dei poteri di Janet van Dyne in Ant-Man and The Wasp: Quantumania. Oltre ad aver confermato che all’inizio Janet avrebbe usato maggiormente i suoi poteri di fasatura molecolare nel film, Loveness ha svelato che le origini delle abilità del personaggio sono legate al Motore Multiversale di Kang il Conquistatore:
“Ovviamente Janet ha delle proprietà curative ma le ho reinterpretate più come dei poteri di fasatura interdimensionale che come abilità rigenerative. È così che è stata in grado di stabilizzare Ava [Starr]. Lo abbiamo scritto. Era nello script, ma penso che stesse confondendo gli spettatori nei nostri test screening. Si chiedevano ‘Aspetta, ha dei poteri di fasatura?’”
“E tutto deriva dal motore multiversale, quando tocca il motore e lo ruba a Kang, e poi iniziano a combattere. Quando Janet ingrandisce il motore, che afferra con le mani, l’esplosione le ha quasi dato dei poteri, in stile Captain Marvel. Quell’energia ha destabilizzato le sue mani. E poi quando Scott [Lang] finisce nell’occhio della tempesta [di probabilità] inizia a destabilizzarsi, e a dividersi in tutte queste varianti…”
“Janet doveva mostrare un po’ di più i suoi superpoteri ma penso che fosse troppo complesso da spiegare. E se guardate attentamente, se riguardate il film, c’è un momento in cui Janet spinge Hank e Hope contro un albero e dice loro di non muoversi, e la luce và oltre. Penso sia una scelta di montaggio intelligente, ma nello script era scritto che in quel momento sta usando i suoi poteri di fasatura su di loro off-screen, è così lo scanner li manca. E questa cosa fa’ male sia a Hope che a Hank. E Janet prova un sacco di dolore nel farlo.”
“E in quel momento avrebbero pensato ‘Oh, aspetta… puoi ancora farlo? Cosa sta succedendo qui sotto?’ I poteri si collegavano ai suoi traumi, al fatto che non riesce a controllarli appieno. Restare nel Regno Quantico la rende più instabile, ed era una parte del motore multiversale di Kang. Ha fatto quel sacrificio toccando una stufa calda e, quando è scappata con essa, ha incasinato tutto.”