Dopo un’ottima partenza nel weekend d’apertura, Ant-Man and The Wasp: Quantumania ha registrato un disastroso calo del 69.7% negli incassi al mercato domestico, segnando un record profondamente negativo per gli standard del Marvel Cinematic Universe, in quanto non genererà alcun utile e porterà ad oltre 100 milioni di dollari di perdite per Disney. Destino simile per Shazam! Furia degli Dèi, il nuovo film dell’universo DC,che ha debuttato con soli $65.5 milioni (uno dei peggiori esordi degli ultimi anni) e difficilmente raggiungerà i $200 milioni di dollari complessivi per non andare in perdita.
Si tratta di una situazione anomala, come non si vedevano da anni, dato che anche il meno performante dei cinecomic superava i $400 milioni con tranquillità.
Ad andare benissimo sono invece Creed III, che raggiunge quota $224.3 milioni, e Scream VI, che ottiene $116 milioni complessivi. Un altro importante traguardo è stato raggiunto da Avatar: La via dell’acqua, che supera $2.3 miliardi globali e diventa il terzo film di maggiore incasso nella storia del cinema. Anche film minori, come Cocainorso e M3GAN, sorprendono le aspettative, un segnale che inevitabilmente sta facendo discutere i fan sul web per quanto riguarda il destino dei film tratti dai fumetti.
Cosa sta succedendo ai cinecomic?
Sin dal primo X-Men del 2000, il fenomeno dei cinecomics è cresciuto incredibilmente e nel giro di pochi anni si è consolidato come uno dei generi più redditizi e popolari di tutta Hollywood, capace di incassare cifre da capogiro al box-office di tutto il mondo. Ma in futuro cosa accadrà a questa tipologia di film? Arriverà il momento in cui il pubblico si stancherà dei supereroi, oppure le major saranno così abili da rinnovare di volta in volta i loro franchise per renderli sempre più appetibili?
In un lungo approfondimento pubblicato da Variety sono state raccolte le analisi dei maggiori esperti di box-office in merito ai risultati di Quantumania e alla preoccupazione per la salute dell’MCU. David A. Gross, del Franchise Entertainment Research (azienda specializzata nella consulenza strategica dell’industria cinematografica), ha dichiarato:
Non c’è dubbio, il pubblico non è rimasto soddisfatto da Ant-Man 3. I fan dei supereroi sono molto in sintonia con queste storie, e questo aiuta quando i film si connettono tra loro, come è stato per quasi tutto il tempo. Ma in questo caso, ha danneggiato il film. Il track record della Marvel è stato veramente notevole. Sono disposto a dare loro il beneficio del dubbio. La Marvel raramente sbaglia. Ma succede regolarmente con tutti i tipi di film.
Un altro analista, Paul Dergarabedian di Comscore, aggiunge:
“Per la Marvel, c’è sempre un asticella molto alta che quando un film non è un successo al box-office domestico viene visto come deludente.Con Ant-Man 3, che resta comunque il film di maggior incasso rilasciato quest’anno finora, è possibile che i fan siano alla ricerca di un po’ più di della magia che ha fatto parte del marchio Marvel per tanti anni e che ha attraversato tanti grandi film.”
Per quanto riguarda invece Shazam! Furia degli Dei, uno dei più grandi problemi secondo gli analisti (e secondo Zachary Levi stesso) è la totale assenza di marketing, che ha portato il film a non essere minimamente preso in considerazione dal pubblico di riferimento, le famiglie, che essenzialmente non sono neanche a conoscenza dell’arrivo in sala di questo secondo capitolo.
Certo, anche le discussioni sul potenziale reboot della DC ed il destino del personaggio in forte dubbio hanno allontanato molti dei fan DC, motivo per cui essenzialmente il film non è stato visto e preso in considerazione dal pubblico generalista e dai fan più accaniti.
Il passaparola
Un altro grande fattore che ha danneggiato entrambe le pellicole – e che invece si è rivelato chiave nel successo di tanti altri film, come Avatar 2 – è proprio il passaparola, che si genera quando il film riesce a convincere appieno la critica ed il pubblico (molto incide il Cinemascore in USA, che non a caso è mediocre per Quantumania e Shazam 2).
Il passaparola generalmente stabilisce quello che viene definito il “multiplo” di un film, termine gergale usato nell’industria per indicare il rapporto del lordo totale rispetto al debutto. Un film che incassa $20 milioni nel primo week-end e conclude la sua corsa al box-office con $80 milioni, ad esempio, ha un multiplo di 4.
La maggior parte dei film punta a tre o quattro multipli ma Ant-Man and The Wasp: Quantumania ha avuto a malapena un multiplo di 2 al box-office americano, un segnale che dimostra che l’interesse del pubblico è completamente evaporato dopo l’arrivo della pellicola sul grande schermo. Per fare un confronto, il primo film aveva un multiplo di 3.2 mentre il sequel aveva un multiplo di 2.9.
Il futuro dei brand, tra dubbi e (tante) certezze
La potenza del Marvel Cinematic Universe, indipendentemente dalla performance sotto le aspettative al box-office da parte di alcuni film, resta ancora ineguagliabile nell’attuale panorama Hollywoodiano. Nonostante sia l’unico franchise della storia del cinema ad essere composto da 31 film che hanno sempre debuttato al primo posto all’uscita, dopo Avengers: Endgame (2019) hanno iniziato ad emergere alcune problematiche. David A. Gross del Franchise Entertainment Research spiega:
“Il track record della Marvel è stato veramente notevole. Sono disposto a dare loro il beneficio del dubbio. La Marvel raramente sbaglia. Ma succede regolarmente con tutti i tipi di film.”
Le vendite dei biglietti di Guardiani della Galassia Vol.3, in uscita il 5 maggio nelle sale americane, dovrebbero allinearsi maggiormente (in teoria) con le precedenti avventure della squadra guidata da Star-Lord (Chris Pratt), che hanno totalizzato rispettivamente 773 milioni di dollari e 863 milioni di dollari a livello globale. Considerando che il film concluderà la trilogia diretta da James Gunn, la responsabilità di portare avanti il franchise sarà nelle mani dei nuovi personaggi introdotti in questi anni. Come spiegato da Variety, tuttavia, i prossimi film non potranno appoggiarsi dell’entusiasmo derivante dai titoli usciti in passato ma dovranno necessariamente attirare la curiosità del pubblico e spingerlo a recarsi in sala non solo nel week-end d’apertura ma anche in quelli successivi, creando un legame emotivo con i personaggi.
A riguardo, un analista conclude spiegando:
“Questo è ciò che renderà la Fase 5 così importante nel contesto più ampio dell’MCU […]
Per quanto riguarda invece DC Comics, James Gunn avrà l’arduo compito di costruire un universo di successo da zero, in quanto l’universo narrativo attuale è del tutto frammentato e non risulta realmente appetibile per gli appassionati.
DC ha comunque grandi brand in mano, come The Batman (770 milioni) o Joker (che ha infranto svariati record per le pellicole vietate ai minori, ottenendo 1 miliardo al box office mondiale) che sicuramente porteranno ad altri risultati degni di nota al box office con i loro sequel, ma ciò che non è riuscita a costruire in questi anni – complice la confusione interna in Warner Bros – è un universo condiviso realmente solido e coeso.
Questo infatti per molti analisti rappresenta uno dei motivi per cui Black Adam e Shazam 2 sono stati visti molto meno del previsto, non traendo beneficio dai vantaggi di un universo cinematografico ben avviato. Non a caso, anche le pellicole Marvel più deboli hanno ottenuto importanti successi al box office, in quanto agli occhi di molti spettatori ogni singola uscita deve essere vista anche prescindere dalla sua qualità, in modo tale da non perdersi collegamenti con le altre storie e con la macrotrama.
Il sondaggio di Fandom: un segnale preoccupante?
Stando a uno studio condotto dalla piattaforma Fandom, oltre un terzo dei fan Marvel sta accusando una certa stanchezza per il Marvel Cinematic Universe a causa della quantità costante di contenuti proposti al cinema e su Disney+. Lo studio, basato su un campione di 5.000 persone di età compresa tra i 13 e i 54 anni, dimostra anche che i fan dell’MCU sono più propensi a guardare ogni singolo progetto dei Marvel Studios rispetto ai fan della DC, che al contrario sarebbero più disposti a fruire film o serie tv incentrati su specifici supereroi piuttosto che seguire tutte le uscite.
Secondo lo studio, l’81% dei fan Marvel intervistati guarderebbe ogni progetto dell’Universo Cinematografico Marvel, mentre solo il 67% dei fan DC farebbe altrettanto con il DCEU. Al contrario, solo il 38% dei fan Marvel è interessato a personaggi specifici, rispetto al 57% dei fan DC che sono interessati più a uno o due supereroi dell’intero Universo DC (probabilmente Batman e Superman).
Conseguentemente, solo il 20% dei fan DC si è detto stanco dal numero di film in uscita in un anno rispetto al 38% dei fan Marvel. Infine, i fan DC sarebbero più propensi dei fan Marvel del 20% ad acquistare prodotti come oggetti da collezione, vestiti e persino articoli culinari ispirati ai supereroi.
Stephanie Fried, caporedattrice di Fandom, ha commentato così i risultati:
Le parole ‘fan’ e ‘super fan’ sono usate costantemente per descrivere i consumatori di intrattenimento, ma questi termini sono troppo generici per il mondo dell’intrattenimento moderno… i fandom sono complessi. Capire i livelli di identità dei fan e connettersi autenticamente con loro al momento giusto e nel posto giusto sarà la chiave per i venditori che cercano di massimizzare il successo attraverso lo streaming, le uscite cinematografiche e i videogiochi.
Perkins Miller, CEO di Fandom, ha aggiunto:
Raggiungere i consumatori in modo impattante non è una formula unica per tutti. Capire lo spettro dell’identità dei fan e come influenza il comportamento dei fan non è mai stato così critico nel panorama dell’intrattenimento in continua espansione.