Lo scorso novembre, The Walt Disney Company ha sconvolto Hollywood annunciando il ritorno di Bob Iger nella posizione di Amministratore Delegato della compagnia, ruolo che aveva svolto per 16 anni (fino all’arrivo del suo successore, Bob Chapek, licenziato dopo soli due anni).
Pochi giorni dopo il ritorno di Iger, è stato annunciato che Avatar: La via dell’acqua aveva ottenuto il via libera per l’uscita in Cina (che ha portato ad oltre $240 milioni di incassi). Stessa sorte è toccata a Black Panther: Wakanda Forever e ad Ant-Man and The Wasp: Quantumania, che sono diventati i primi film dei Marvel Studios ad uscire in Cina dopo quasi quattro anni di “ban” da parte del governo cinese.
Bob Iger è stato fondamentale nel processo di trattative per l’apertura dei parchi Disneyland a Shanghai e ad Hong Kong; sebbene alcune fonti sostengano che l’uscita dei film in Cina non sia legata al ritorno di Iger alla compagnia, molti dirigenti stanno tirando un sospiro di sollievo visto l’impatto del mercato cinematografico cinese sul totale del box office.
Non tutti, però, vedono la cosa di buon occhio; Chris Fenton (co-produttore di Iron Man 3) ha criticato apertamente l’autocensura dell’industria e ha sottolineato che il riavvicinamento tra The Walt Disney Company e la Cina potrebbe favorire il regime del Partito Comunista cinese più del dovuto:
“Pechino sa che la leva sul mercato alimenta la forza, perciò qualcuno avrà detto: ‘Ehi, non abbiamo dato molto accesso a Hollywood di recente. Se continuiamo così, gli studi smetteranno di fare quello che diciamo loro’.”
Di conseguenza, ha aggiunto:
“Pechino avrebbe perso un’influenza decisiva su come Hollywood dovesse rappresentare la Cina nei loro film. La recente approvazione di questi grossi film Marvel permette alla Cina di dire: ‘Vedete, abbiamo dato il via libera a quei film dandovi accesso al nostro gigantesco mercato. Chiunque porti una mela al giorno all’insegnante può aspettarsi quella ricompensa’.”